Giovani diplomati e persone che desiderano aumentare il proprio bagaglio di competenze dovrebbero optare per un corso di formazione in grado di restituire loro capacità essenziali per il prosieguo della propria carriera.
Uno di questi è il Corso di Problem Solving e Pensiero Creativo promosso da AddSkills, in grado di migliorare una “soft skill” sempre più richiesta da aziende e recruiter.
Ma di cosa si tratta e in che modo svilupparla?
La capacità di problem solving: cos’è e come acquisirla
Per problem solving si intende la capacità di far fronte a situazioni potenzialmente critiche e di saper aggirare problemi e contrattempi di varia natura.
In che modo?
Non esiste una regola precisa, piuttosto bisogna sviluppare una maniera di pensare e agire flessibile, in grado di prevenire, anticipare e aggirare eventuali ostacoli. È necessario ragionare rapidamente, individuare soluzioni innovative, creative e adeguate al contesto.
Di fatto, il problem solving è un processo cognitivo, comportamentale e affettivo, che viene messo in atto dall’individuo di fronte a una sfida o a un ostacolo per raggiungere un determinato obiettivo. Parliamo, quindi, di un’abilità che a qualcuno potrebbe sembrare scontata, ma che, in realtà, non tutti hanno.
Proprio per questo motivo, fa parte delle cosiddette soft skills, ovvero quelle competenze trasversali di cui le aziende hanno profondamente bisogno. E la ragione è semplice: la capacità di problem solving si acquisisce col tempo, grazie all’esperienza ma, soprattutto, a un background culturale che aumenta la predisposizione a riflettere e a comportarsi in maniera flessibile e al di fuori degli schemi. Un’attitudine difficile da insegnare, ma che può essere sviluppata e migliorata attraverso l’uso di tecniche specifiche. E AddSkills ha intenzione di trasmettere ai propri allievi queste tecniche.
Durante il Corso di Problem Solving, i nostri insegnanti ti mostreranno come individuare i problemi, in che modo approcciarli, come comprenderne le cause e le possibili ripercussioni e come trovare le migliori soluzioni possibili.
Una qualità personale di cui le aziende non possono fare a meno
Il problem solving fa parte delle cosiddette competenze trasversali, in quanto non ha nulla di tecnico o didattico. Si tratta, piuttosto, di un’abilità personale strettamente legata all’intelligenza emotiva.
Impone l’uso del pensiero verticale, fondato sul ragionamento deduttivo, ma anche del pensiero laterale, che non segue alcuna regola logica, ma che spinge le persone a percorrere sentieri sconosciuti per raggiungere determinati obiettivi.
Il problem solving è una skill che matura col tempo, soprattutto se l’individuo è naturalmente portato a lavorare insieme ad altre persone e ad ascoltare le opinioni del prossimo. È importante avere anche una certa propensione ad assumere decisioni e a gestire i rischi che ne conseguono.
La capacità di problem solving viene sviluppata più facilmente da chi riesce a gestire lo stress e la pressione nei momenti di difficoltà. Parliamo, quindi, di una skill che presuppone una spiccata voglia di mettersi in gioco e di tenere la mente attiva e allenata. Occorre imparare ad approcciare i problemi in maniera efficace, migliorando le proprie capacità di analisi.
Ecco di seguito una strategia utile ad affrontare più serenamente gli imprevisti e a risolverli in maniera creativa:
- Analizzare il contrattempo, definendo chiaramente il problema e le cause scatenanti
- Individuare le possibili soluzioni, vagliando più ipotesi ed elencandone vantaggi e svantaggi
- Applicare la soluzione caratterizzata dal miglior rapporto rischi-benefici
- Valutarne gli effetti, facendo attenzione agli eventuali errori commessi in fase decisionale. Questo è un momento fondamentale per apprendere una lezione e migliorare la propria esperienza
Avere persone che sappiano risolvere i problemi è una manna per le aziende
Saper prevenire, aggirare o risolvere i problemi utilizzando soluzioni creative e innovative, percorrendo strade sconosciute, è una delle skills più richieste dalle aziende.
Oggigiorno, il mondo del lavoro ha estrema necessità di persone che sappiano cavarsela in ogni situazione, facendo leva sulle proprie abilità cognitive e comportamentali. Lo sanno bene gli esperti di risorse umane, che garantiscono come ciascun dipendente in grado di vantare tale capacità sappia apportare miglioramenti notevoli all’azienda per cui lavora.
Come accennato poc’anzi, sviluppare la capacità di problem solving non è un processo immediato; per farlo, occorre del tempo, ma anche determinate esperienze, oltre a una chiara propensione. Saper individuare per tempo un imprevisto e renderlo innocuo, comprenderne le cause e anticiparne le possibili conseguenze, è fondamentale per cogliere occasioni importanti per sé e per la propria azienda.
Del resto, il tempo è denaro e il problem solving aiuta ad ottimizzare i tempi, a rendere i processi aziendali più fluidi, ad appianare rapidamente errori propri o dei colleghi e, per ultimo, ma non in ordine di importanza, ad accedere più facilmente ad avanzamenti di carriera.
Ma quali sono le tecniche migliori per maturare questa skill così importante? Per imparare a risolvere i problemi è possibile adottare metodi differenti. Tra questi figura quello dei 5 perché, ideato dal fondatore della Toyota Industries Sakichi Toyoda.
Di cosa si tratta? Di un metodo “lean“, estremamente versatile, che può essere usato in qualsiasi ambito per individuare facilmente soluzioni innovative ed efficaci. È sufficiente abituarsi a rispondere alla domanda “perché”. Interrogarsi circa le ragioni di alcuni eventi è fondamentale per individuare le criticità e i collegamenti tra causa ed effetto. Il metodo si articola in tre fasi distinte.
- La prima serve a descrivere il problema cogliendone i dettagli più importanti
- La seconda serve a individuare le cause che hanno contribuito a scatenare il problema
- La terza serve a individuare le soluzioni
La tecnica dei 5 Perché
Il metodo è semplice e consiste nel chiedersi “Perché?” per 4 o 5 volte consecutive.
Quando non si riesce più a proseguire, ciò vuol dire che la causa principale del problema è stata individuata. Ecco un esempio pratico. Supponiamo che la clientela dell’azienda non sia soddisfatta a causa della mancanza di conformità dei prodotti acquistati. Ecco allora il primo perché: perché i prodotti non sono conformi alle richieste dei clienti?
Purtroppo, il reparto produttivo ha realizzato quei prodotti basandosi su specifiche diverse da quelle indicate dai clienti in fase di acquisizione delle idee.
Secondo perché: perché sono state usate specifiche diverse da quelle indicate dai clienti? Il commerciale e il Responsabile della Produzione hanno fatto di testa loro.
Terzo perché: perché il Commerciale ha convocato il Responsabile della Produzione e non ha seguito la procedura standard? Il motivo alla base di questa scelta sta nel fatto che la procedura in questione richiede l’autorizzazione del Direttore Commerciale. Tuttavia, quest’ultimo non era in ufficio e, in assenza del suo benestare, la procedura si sarebbe bloccata.
Quarto perché: perché il modulo richiede l’approvazione del Direttore Commerciale? Il Direttore Commerciale desidera essere costantemente aggiornato circa la produzione e le vendite, in modo da redigere report dettagliati. A questo punto, individuata la causa scatenante, il problema può essere risolto ideando un sistema alternativo con cui tenere sempre aggiornato il Direttore Commerciale circa produzione e vendite.
Insomma, saper individuare i problemi e risolverli rapidamente utilizzando metodi non convenzionali è ciò che ti aiuterà a migliorare la tua carriera professionale.
Il corso di problem solving offerto da AddSkills potrebbe essere la soluzione!