
“Non è mai facile saper ascoltare. A volte è più comodo comportarsi da sordi, accendere il walkman e isolarsi da tutti. È così semplice sostituire l’ascolto con le e-mail, i messaggi e le chat, e in questo modo priviamo noi stessi di volti, sguardi e abbracci.”
(Papa Francesco)
La capacità d’ascolto
“Saper ascoltare” equivale a mettere in pausa i propri pensieri, smettere per un attimo di voler far passare il proprio punto di vista e stare a sentire cosa ha da dire l’altro.
Non è solo sentire le parole dell’altro e comprenderle, ma l’ascolto implica riconoscere e accettare l’altro come persona, dando a lui valore e riconoscendone la dignità.
Nell’ascolto è fondamentale comprendere le emozioni altrui, ciò che non viene detto, aspetti che creano fiducia e accoglienza reciproca.
Può considerarsi la base di ogni rapporto interpersonale e sociale. Senza la capacità di ascoltare non è possibile comprendere l’altro e
risolvere o evitare i conflitti.
Chi si sente ascoltato abbassa le proprie difese e riduce la propria aggressività.

Quali sono i passaggi cruciali per un buon ascolto?
- Fare silenzio: sia esterno, sia interno al fine di far proprio un approccio empatico per dimostrare un interesse;
- Osservare: mediante un’osservazione attenta, si possono scoprire e comprendere le emozioni, le sensazioni, tutto ciò che l’altro ancora non ha detto, oppure bugie, aspetti negativi;
- Ascoltare attivamente: l’ascolto ha bisogno di competenza e impegno. È opportuno ascoltare in modo attivo cosa l’altro, le sue motivazioni, evitando di esprimere giudizi; bisogna ripetere un concetto con le proprie parole per una corretta e migliore comprensione.
L’ascolto è un comportamento attivo che presenta difficoltà anche sul piano intellettuale. Entra in gioco la sfera dell’affettività, ci si concentra su preoccupazioni personali; può mancare la spinta motivazionale, l’interesse o entra in gioco lo spirito di contraddizione.
Altri ostacoli evidenziano una difficoltà ad esser presenti in tutta la durata del racconto dell’interlocutore, o al mancato controllo di rivolgere tante domande.
Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.
Ascolto attivo.
L’ascolto attivo è una tecnica comunicativa volta all’ aiuto della persona, in vista della risoluzione di conflitti. È un approccio essenziale nelle relazioni, sia per migliorare una chiara e corretta espressione delle proprie emozioni o argomentazioni, sia per imparare ad ascoltare e a percepire le ragioni e i sentimenti altrui, stabilendo con l’interlocutore un contatto vero, base per relazioni efficaci.
L’empatia è un elemento chiave nell’ascolto attivo. La capacità di immedesimarsi, di porsi nei panni dell’altro.
È la chiave affinché ogni relazione diventi valida e significativa.
L’empatia è un’abilità che richiede di utilizzare noi stessi come uno strumento e ogni individuo per poter essere empatico con un altro deve sintonizzarsi anche con il proprio stato emotivo.
Si può sviluppare e coltivare ascoltando attentamente gli altri, cercando di assumere l’altro punto di vista senza emettere giudizi, così da rispettare gli altri e i vissuti emotivi che li rappresentano e mostrano.
La disponibilità all’ascolto è l’elemento cruciale che rende possibile un rapporto interpersonale.

“Saper Ascoltare” come cura
Se una persona si trova in difficoltà, la cosa migliore da fare per aiutala non consiste nel dirle cosa fare, piuttosto aiutarla a comprendere la situazione che sta vivendo e a gestire il problema assumendo da sola la responsabilità delle scelte da compiere.
L’ascolto non è una discussione, un’intervista, un monologo dell’interlocutore, non ha come scopo l’elaborazione di una diagnosi. Deve fornire supporto, sostegno, consolazione, deve far allusione a una comunanza di esperienze, cercando di fornire rassicurazione e conforto.
“Molto spesso il soggetto è come prigioniero di un aspetto dominante del proprio pensiero, quasi come se nell’immagine che ha davanti fosse condannato a non vedere che il calice e a non vedere mai i profili benché egli abbia sotto gli occhi allo stesso tempo sia i profili che il calice”
La tecnica della riformulazione
Dare al soggetto la possibilità di vedere chiaramente e in altro modo la propria percezione.
L’atto di riformulare ciò che l’altro ha appena detto per permettergli di riconoscere il “riflesso” di ciò che sta dicendo.

Il termine aiuto, comportamento prosociale e altruismo vengono usati spesso in modo intercambiabile.
Aiuto è il termine più generale, mentre il significato di altruismo è più ristretto.
Aiuto si riferisce alle azioni tese a migliorare la situazione della persona che ne è destinataria.
La definizione di comportamento prosociale riguarda il comportamento volontario diretto a beneficiare altre persone; la parola altruismo sostiene che lo scopo ultimo di chi presta aiuto è beneficiare l’altra persona.
I fattori chiave che spiegano le differenze individuali nel rispondere a situazioni di bisogno degli altri sono empatia, responsabilità sociale, auto accrescimento, locus of control interno.
“Osserva, ascolta, taci, giudica poco e chiedi spesso.”
-August Graft-
Nella società in cui viviamo caratterizzata da uno stile di vita frenetico, caotico, è importante il ruolo dell’ ascolto attivo, per lo più consapevole ed orientato, il quale consente di entrare in sintonia con noi stessi, con gli altri, migliorando le relazioni e i rapporti interpersonali.
Quali sono i vantaggi dell’ascolto attivo nel contesto lavorativo?
- Relazioni di fiducia:
Praticare un ascolto attivo aiuta a istaurare relazioni solide e di fiducia con i colleghi. Grazie ad un ascolto attivo ed efficiente, è possibile confrontarsi e parlare di proposte, suggerimenti, idee e problemi lavorativi, determinando lo sviluppo anche di nuovi progetti.
- Ascolto reciproco:
Quando il nostro interlocutore ci ascolta con attenzione, a nostra volta siamo più inclini ad ascoltare in modo attento.
Negli ambienti di lavoro, dove la comunicazione efficace è alla base del successo, è fondamentale creare un team di ascoltatori attenti, in grado di dialogare in modo aperto e responsabile.
- Maggiori competenze:
Non solo facendo, ma anche ascoltando si impara. Quando si ascoltano i colleghi e i collaboratori in modo attento e curioso, si espandono gli orizzonti, si scoprono cose nuove e si migliorano le competenze. L’ascolto attivo permette un passaggio di conoscenze immediato e naturale, senza alcun costo.
- Evita distrazioni:
bisogna rimanere fermi e concentrati sulle ultime notizie dell’azienda, riguardo riunioni, meeting aziendali, incontri con i clienti. In questo modo, si avrà così un alto livello di fiducia da parte di tutti.
Per creare una situazione di armonia e collaborazione all’interno del proprio ambiente lavorativo, è fondamentale concentrarsi attivamente mentre si parla con un collega o superiore.
Attenzione completa verso l’interlocutore, cercando di ascoltare, comprendere e memorizzare attentamente quello che ci sta comunicando.

Saper ascoltare l’altro è un atto di comprensione che implica l’accoglienza, l’accettazione, il non giudizio e pregiudizio su chi ci sta di fronte, l’individuo con cui vogliamo comunicare.
Quando percepiamo che una comunicazione presenta degli aspetti non soddisfacenti, negativi, sia nel ruolo di comunicatore che di ascoltatore, è importante riflettere sulla giusta efficacia e reale comprensione sia di quanto detto e di quanto percepito e appreso.
Ciascuno deve essere rispettato nella sua personalità e nessuno deve essere idolatrato.
(Albert Einstein)