Che lavoro fare? Capire quale sia la strada giusta da intraprendere, non è per nulla semplice. Molto spesso la nostra prima scelta non è quella corretta: è dettata dalla passione e dalla vicinanza ideale ad un argomento specifico, ma non è sostenuta da competenze adeguate o conoscenza approfondite del settore che abbiamo scelto.
Per questo i dubbi su quale lavoro fare non attanagliano solo chi al momento non sta lavorando, ma anche a tutti coloro che un’occupazione ce l’hanno ma vorrebbero capire che lavoro fare “da grandi”.
Il lavoro ideale
Innanzitutto rispondete sinceramente a questa domanda: Vi piace davvero quello che fate? Siete contenti quando al mattino vi svegliate per raggiungere l’ufficio, l’azienda, il negozio nel quale lavorate? Quante volte avete iniziato percorsi professionali che alla fine non vi hanno soddisfatto? Pensate spesso a quale lavoro fare se poteste cambiarlo?
Ok la smetto. Tanto avete capito! Ciascuno di noi ogni tanto si chiede “che tipo di lavoro posso fare diverso da questo?” Non voglio bombardarvi di domande e insinuare in voi mille dubbi, ma è una realtà assodata il fatto che siamo sempre alla ricerca del lavoro ideale. Per questo le uniche due domande che oggi voglio porvi sono:
Quanto è importante fare nella vita quello che ci piace?
Confucio disse: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.” Questa frase, attribuita al filosofo orientale, spopola da anni sul web e riempie la bocca dei consulenti motivazionali; ma…. sicuri che sia vero? Certamente capire che lavoro fare da grande e quanto sia vicino alle proprie inclinazioni naturali è importante e porta alla gratificazione personale. Questo aspetto ci rende più leggero il fardello quotidiano e, come dimostra la ricerca pubblicata dal journal of happiness studies, la correlazione fra la soddisfazione nella propria vita lavorativa e quella personale è evidente e importante; tuttavia non bisogna mai dimenticarsi che il lavoro è … lavoro e non è passione nè hobby.
Il lavoro ideale è qualcosa che ami fare, ma ci devi mettere comunque impegno, fatica e sudore che devono essere ripagate economicamente e con gratificazioni e riconoscimenti. Domandati “che lavoro posso fare” ma non trascurare le soddisfazioni economiche ed emotive.
Come facciamo a capire quale mestiere fare ci piace fare?
Se il lavoro ideale è importante ma lo sono anche la retribuzione globale, composta da soldi e gratificazioni, come faccio a trovarlo? Esistono formule magiche che mi suggeriscano che lavoro posso fare? No! Dobbiamo essere chiari fin da subito: il test per il lavoro ideale non esiste, ma ci sono alcune importanti linee guide ed alcuni step che vi aiuteranno a trovare la vostra strada e a come capire che lavoro fare in base alle vostre potenzialità. Tenete conto che ci sono lavori che nessuno vuole fare ma che per contro potrebbero essere proprio quelli che più si adattano ai vostri desideri. Quindi incominciate ad approfondire ogni aspetto di una professione prima di scartarla definitivamente.
Che lavoro fare? Inizia a conoscerti meglio

Nonostante molti di noi presentino doti innate nel fare qualcosa di particolare, è spesso complicato determinare quale sia “quel qualcosa”. I nostri talenti e le nostre capacità sono talvolta celati in piccoli gesti quotidiani ai quali tendiamo a dare poca attenzione.
Provate ad andare alla ricerca delle vostre predisposizioni. Molto semplicemente, vi basterà soffermarvi su tutte quelle attività che svolgete con piacere e che vi portano a non percepire il tempo che passa.
Dovete abbandonare i falsi desideri, quelli indotti dalla famiglia o dalla società.
Innanzitutto chiedetevi cosa vi interessa davvero nella vita. Cosa apprezzate di più? I viaggi, i luoghi, le persone, le macchine o cos’altro? Che cos’è che vi porta più gioia o che vi illumina? Ad esempio vi interessa esplorare nuovi luoghi, stare con la vostra famiglia, essere portavoce dei diritti umani, fare arte, o altro ancora?
Adesso ragionate sulla modalità con cui quello che apprezzate potrebbe essere utilizzato in un lavoro. Ribaltate il paradigma classico e non chiedetevi “quale lavoro fa per me?” ma piuttosto “in che modo questa passione può diventare un lavoro redditizio?” Non dimenticate che si lavora (anche) per migliorare la nostra condizione economica: quindi niente sogni! Siate concreti e decidete se la vostra passione può essere trasformato in un mestiere remunerato e soddisfacente da ogni punto di vista.
A questo punto potreste aver individuato anche più di un ambito lavorativo interessante. Vi consigliamo quindi di effettuare un test sulle vostre competenze e sulle vostre passioni.
Raccogliete informazioni
Una volta che avete chiaro il settore di riferimento, iniziate a raccogliere informazioni. Muniti di carta e penna, buttate su carta una lista di potenziali professioni nell’ambito lavorativo che avete individuato, magari aiutandovi anche con il web e con il motore di ricerca di google per farlo.

Per esempio, nel mondo della contabilità e dell’amministrazione, le professioni potrebbero essere:
- Segretaria amministrativa;
- Analista Contabile;
- Addetto Paghe e Contributi;
- Impiegata Contabile;
- Commercialista;
- Budget Controller;
- Operatore CAF;
Una volta ottenuto l’elenco, effettuate una scrematura. Fate in modo di restare con al massimo 5 professioni e, a quel punto, sempre consultando il web, raccogliete informazioni su ognuna di queste, senza sottovalutare alcun aspetto. E’ importante che abbiate una visione chiara non solo di quali saranno i vostri compiti all’interno di ciascuna di queste professioni ma anche gli aspetti economici iniziali e i livelli che potrete raggiungere man mano che maturerete esperienza in quel settore. Non trascurate dettagli come la disponibilità oraria richiesta, se è necessario andare spesso in trasferta, se lavorerete a contatto con una o più persone, o addirittura gruppi di clienti o di colleghi ed infine quali sono le possibilità di gestire il proprio tempo lavorativo e la propria formazione professionale.
Per aiutarvi in questo compito che potrebbe essere abbastanza complesso proviamo a sviluppare la ricerca per, ad esempio, la figura dell’Addetto Paghe e Contributi:
I compiti di questa professione
- Coordinare la gestione di tutte le fasi del rapporto di lavoro tra impresa e collaboratore;
- Inserire in azienda i nuovi assunti dal punto di vista amministrativo;
- Controllare la tenuta dei libri obbligatori;
- Verifica l’esattezza contabile degli stipendi, compresi gli adempimenti legati alle fasi di uscita del personale che lascia l’azienda o che ha raggiunto i limiti di età, liquidazioni (TFR) e le indennità per il calcolo della pensione.
Aspetti Lavorativi
- Lavora generalmente da ufficio o in smartworking;
- Ha un orario centrale: 8:00/ 17:00 (part time o full time) e non fa mai turni
- La sua settimana lavorativa è dal lunedì al venerdì; solo eccezionalmente potrebbe dedicare parte o tutto il sabato al lavoro
Competenze minime del lavoro
- Visto l’alto numero di applicativi specifici e di accesso ai portali della Pubblica Amministrazione deve avere buone competenze informatiche;
- Le competenze informatiche si estendono in particolare alla suite office e ai foglio di calcolo come Excel, OpenCalc o altri applicativi di calcolo tabellare
Aspetti economici e formativi
- La retribuzione media 24 500 € all’anno o 12.56 € all’ora o, se volete 1.880 euro per 13 mensilità. Vi è però la possibilità di crescere professionalmente sia nel campo delle risorse umane (quindi con un taglio decisamente più consulenziale) sia nell’ufficio paghe di aziende di media o grandi dimensioni.
- Visto l’alto numero di cambiamenti legislativi deve essere continuamente formato su nuove leggi e decreti ma anche sugli applicativi che utilizza.
Considerazioni finali
Naturalmente l’esempio che abbiamo portato non è completo ma vi fornisce una valida guida del lavoro che dovrete fare per analizzare la professione che avete scelto sotto ogni aspetto. Potrebbe succedere che analizzando tutti questi aspetti a cui non avevate pensato inizialmente abbiate la tentazione di cambiare idea. Non preoccupatevi! E’ del tutto normale: solo entrando nel dettaglio si capisce se quel lavoro è quello che fa per voi. Quindi se vi capita di avere molti dubbi, ritornate sui vostri passi e scegliete una delle altre cinque professioni e ricominciate a cercarne tutti i dettagli fino a trovare quello che si adatta meglio alle vostre aspettative.
Formatevi per questo lavoro
Siete arrivati al punto di avere chiara in mente una professione? Benissimo.

Ora dovete capire come poter acquisire le competenze richieste per ricoprire il ruolo. Continuando a prendere in esame la figura dell’addetto paghe, vediamo quale potrebbe essere il percorso formativo da intraprendere.
Chiaramente, possedere una Laurea in Economia, o un Diploma Commerciale, è titolo preferenziale ma non è un requisito fondamentale.
Si tratta comunque di un settore in continua evoluzione. Le normative che disciplinano paghe e contributi subiscono frequenti variazioni, pertanto è necessario che la persona che ricopre il ruolo sia sempre al passo con i tempi ed aggiornato.
In ogni caso, per la formazione di base, esistono moltissimi corsi professionali per addetto buste paga e contributi, che forniscono la basi teoriche e pratiche per intraprendere la professione. Allo stesso modo ci sono altri specifici corsi di approfondimento per specializzarsi ulteriormente su specifiche tematiche.
Controllate il programma del Corso e verificate che venga rilasciato un Attestato, così che possiate allegarlo al Curriculum.
Ci sono poi anche da tenere in considerazione gli aspetti del carattere, requisiti e doti naturali che vanno oltre lo studio. Per svolgere questo lavoro dovrete essere in grado di:
- Relazionarvi con il personale;
- Avere buone doti comunicative;
- Saper gestire le situazioni delicate;
- Mostrarvi sempre sicuri;
- Essere precisi e puntali.
Mi raccomando: non sottovalutate questo passaggio!
Stiamo assistendo ad nuovo assessment del mercato del lavoro. Molte professioni stanno sparendo e altre nuove stanno nascendo, i processi aziendali cambiano, le linee produttive si evolvono e le competenze richieste sono sempre più specialistiche.
Bisogna smettere di ancorarsi a modelli del passato e guardare al futuro. Per fare questo dovete investire molto sulla vostra crescita personale e professionale, così da essere competitivi sul mercato.

Capire i vostri punti di forza vi aiuterà ad avvicinarvi ad una professione che possa valorizzare le vostre abilità. Solo così potrete offrire qualità e eccellere come professionisti nel campo.
Ricordate che in un mercato in continua evoluzione, la formazione può sfociare in una buona occupazione.
Preparate il CV e iniziate la vostra ricerca di lavoro.
A questo punto, formati opportunamente ed ottenute le Certificazioni, preparate bene il vostro Curriculum.
E’ un passo fondamentale affinché siate presi in considerazione; Stiamo parlando dello strumento necessario per presentarvi!
Deve contenere tutte le informazioni che riguardano la vostra situazione scolastica e lavorativa, comprese le competenze e conoscenze acquisite nel tempo, con allegati eventuali Attestati conseguiti.
Per sapere come compilare un buon Curriculum, dai un’occhiata alla nostra Guida.
Solo alla fine potrete dedicarvi alla ricerca attiva del lavoro.
Non mi resta che augurarvi Buona Fortuna!
Se l’articolo vi è piaciuto, potreste trovare interessante il nostro Percorso di Orientamento al Lavoro.